Musica punkautorale, che unisce due mondi all'apparenza distanza ma che in questo album ben convivono. Esordio che merita sviluppi per La Santeria.
Partire dalle cover come atto fisiologico che segna l'inizio, la nascita di un progetto artistico che nel corso degli ultimi anni ha cambiato forma e anche nome. Parte da qui la storia de La Santeria, band veneta che saluta il 2021 dando alle stampe “Chiedeteci dei nostri nemici invisibili”, long play d'esordio discografico prodotto in totale autonomia.
La proposta d'ascolto del gruppo di stanza a Padova verte attorno dieci canzoni, un pugno di composizione che parte dal punk orientadosi, in modo deciso, verso il cantautorato, diventando quindi punkautorale. Perché il nucleo pulsante di questa musica è da ricondurre ai testi, alle storie raccontate attraverso l'avvicendarsi di strofe e ritornelli; lecito, in tale prospettiva, attendersi un avvio dalla matrice ritmica punk ortodossa e decisa, per poi asssitere a come sia possibile incastrare concetti (anche sviluppati in un numero di versi non troppo esiguo) attorno strumentali che fanno dell'urgenza espressiva il proprio credo. La fede, come si può notare dal nome scelto dai musicisti per la loro formazione, è un discorso personale, declinabile in forme caleidoscopiche, ma in questo caso l'unica religione è quella del punk, del suonare in libertà senza piegarsi a compromessi esterni. E la fede torna anche nei testi, perché c'è “Brucia, Galileo” e “Ganesh” a ricordare quante storture, nel quotidiano, continuino ad esserci nel presente, nel momento in cui il concreto si avvicenda al trascendente.
In definitiva, abbiamo a che fare con un album che ha contenuti, voglia di condividere pensieri e idee, di certo non trovando remore di sorta nel farlo; avanti così La Santeria, perché realizzare musica può essere un piacere ma è anche lecito aspettarsi ulteriori sviluppi, quando ci sono basi così concrete.
---
La recensione Chiedeteci dei nostri nemici invisibili di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-02-22 12:23:48
COMMENTI