Leslie Canzoni tristi e cose 2022 - Rap

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La rapper mette a nudo le sue fragilità in un disco coerente, intenso ma comunque fruibile

Leslie è una delle non tantissime voci femminili nel rap italiano, ogni anno qualcuna in più e però ancora in netta minoranza, per ragioni comprensibili ma da tempo non più giustificabili, rispetto all’egemonia maschile. Naturale che spesso per imporsi si debba fare la voce grossa, giocare una parte simile a quella dei rapper duri e cattivi o ribaltarla in senso speculare. In fondo, buona parte del rap game si gioca su questo tipo di linguaggio e contenuti. Vale anche per la rapper abruzzese, almeno quella dei primi singoli ed EP a suo nome; con ‘Canzoni tristi e cose’, uscito in un momento storico in cui forse, per forza di cose, siamo più aperti all’idea di parlare e ad ascoltare di debolezze e fragilità, Leslie si dichiara “stanca di mentire” (30 gocce) e racconta di depressione, abuso di sostanze, solitudine, ansia del fallimento e delusioni, tentando un racconto a cuore aperto e senza filtri.

La palette emotiva dell’album è chiara ed evidente fin dalla copertina in blu, ma nel complesso il lavoro riesce a non diventare mai troppo pesante per l’ascoltatore; merito di una buona confezione musicale, che declina i temi scegliendo sonorità giuste (beat trap emotional, r&b e spruzzate di chill out), senza negarsi qualche momento più energico come la cassa dritta sensuale di Spine o il latin trap di Cosa voglio, senza mai diventare disorganica rispetto ai temi e colori del lavoro. Anche le barre, quando attaccano temi classici della poetica rap contemporanea, dal sesso (Spine) all’orgoglio di periferia (Troppo tardi), lo fanno senza mai uscire dalla traccia, riconducendo tutto sotto una luce che non è necessariamente “triste”, ma che non tralascia mai le sfumature del dubbio, della paura e dell’incertezza.

Ecco, se c’è una cosa che caratterizza davvero ‘Canzoni tristi e cose’ forse è proprio questa organicità, questa coerenza tematica e musicale che lo fa assomigliare molto di più ad un album pensato e pianificato, con un significato preciso, rispetto a tante raccolte di singoli e filler prodotte dall’industria rap. Raccolte in cui spesso non mancano i temi cantati qui da Leslie, ma dove assomigliano più ad un tentativo di acchiappare tutto, creare brani per entrare in ogni playlist e ogni mood, che ad una volontà di “calare la maschera” e mostrare le debolezze dietro la gimmick. Un lavoro così, invece, assomiglia più ad una scelta di sincerità, una scelta fatta probabilmente in un momento propizio per certe tematiche, ma che potrebbe comunque risultare ostica per alcuni ascoltatori, oltretutto proposta da una prospettiva di “svantaggio” (e per questo ancora più interessante) come quella di una ragazza che fa rap. Tutti ottimi motivi per dare almeno una possibilità a ‘Canzoni tristi e cose a caso’, sapendo che, grazie pure ad una decisa vena pop e di orecchiabilità, mai eccessivamente telefonata, si tratta di 20 minuti che scorrono lisci.

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La recensione Canzoni tristi e cose di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-02 17:54:38

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