Shiva Bakta, nome d’arte dietro cui si nasconde lo spezzino, trapiantato a Bologna, Lidio Chericoni, torna con un nuovo disco che scandisce anche il tempo. 6/4 of love, uscito in digitale per Noja Recordings, è il terzo album per Shiva Bakta, ma solo se nel conteggio si escludono altre pubblicazioni, come il demo SHIVA BAKTA HOMEREC ALBUM del 2009 o un extended play risalente a circa cinque anni fa.
6/4 of love è un viaggio basato su un tempo instabile, ma allo stesso tempo intrigante. In poco più di 40 minuti si rincorrono tra loro jazz e intermezzi psichedelici, pop esplosivo, reggae luminoso, krautrock cinematico, electro e anche molto altro. Tra i temi melodici pare di scorgere la delicatezza di Sufjan Stevens, le allucinazioni dei Doors e le vibrazioni dei Chemical Brothers. Nella tessitura delle atmosfere, Lidio si è avvalso della collaborazione di Maria Isolina Cozzani, la quale si è occupata degli arrangiamenti e della conduzione degli archi, colorando con eleganza i brani.
Il disco è composto da dieci canzoni d'amore in 6/4, più una, Get Over Me (3+3), in 3/4, cantate in lingua inglese. Si parte col gentile crescendo indie folk orchestrale di She’s an alien, all’eterea e inquieta Where have you been? che illustra il tema della mancanza, agli echi sognanti fine anni ’70 di Sacrifice, Till Tomorrow e Bubble, traccia dai toni soul più scuri, all'intermezzo acustico Get Over Me (3+3) che riecheggia panorami notturni, fino agli archi dinamici e potenti di I See You. Interessante e ipnotica è, soprattutto, la title track, brano cadenzato di circa nove lunghi minuti, in quale tra una vaga sensazione di atmosfera jazz, uno sfarfallio di suoni e armonie vocali e qualche escursione psichedelica sul finale, resta l'esperimento più riuscito dell'intero lavoro.
6/4 of love è il biglietto per un lungo viaggio emotivo, a tratti visionario e onirico, come un sogno ad occhi aperti di un malinconico crononauta lungo gli anni Settanta, Ottanta, Novanta e, forse, anche oltre. Un caleidoscopio nevrastenico in cui il tempo, le scene e i colori si confondono in un'unica dimensione. Una lettera dal futuro, da leggere tutta d'un fiato, con pianoforte e voce a scandire il tempo, come nel brano Half an hour. Shiva Bakta ha creato un piccolo gioiello pop, attraversando sonorità e atmosfere vintage, senza mai rinunciare a personalità e raffinatezza.
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