Ascolto speziato per il nuovo disco degli Unnaddarè: "Sbiezzi" è l'incontro di tante realtà diverse, distanti ma coerenti in queste dieci tracce.
Quindici anni dopo l'esordio discografico con “Kalsa” (Megasound/Egea), tornano a farsi sentire gli Unnaddarè: il nuovo album di inediti si intitola “Sbiezzi”, termine siculo che indica il pepe nero.
Sono dieci le tracce a comporre una proposta d'ascolto che assume i contorni del viaggio, intriso di collettività e respiro comune grazie al coinvolgimento di oltre venti musicisti nell'impronta sonora definita, come di consueto, Mediterranean World Beat. All'insegna del polilinguismo, nei testi trovano spazio siciliano, arabo, turco e genovese (con la reinterpretazione di “Megu Megun” di Fabrizio De Andrè);stratificazioni vocali che si innestano in un discorso creativo fatto di strumentazioni acustiche e analogiche, senza disdegnare le prospettive offerte dai digitalismi sintetici. Perché l'incontro tra realtà diverse può portare a nuovi fattori, a significazioni mai incrociate prima, quindi anche la world music di Unnaddarè non si accomoda sui registri più canonici ma prova a restituire al fruitore un valore aggiunto.
La scommessa funziona: negli snodi della tracklist, sembra quasi di percepire echi di musica dub e trip hop, proprio perché le sperimentazioni si muovono in totale libertà, senza freni ma non toccando mai generi a caso; la magia delle composizioni della band romana capitanata da Maurizio Catania si palesa proprio in questa capacità, coerente e organica, di ampliare questa piccola galassia artistica mantenendone intatta la luminosità. Un album che ha il pepe, o meglio, lo “sbiezzi”.
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La recensione Sbiezzi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-01 00:29:24
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