Quanti, l’elaborazione del lutto di Gianluca Lo Presti aka Nevica.
Nevica è lo pseudonimo di Gianluca Lo Presti. Un nome noto ai frequentatori dell’universo indie: musicista, produttore, responsabile di uno studio di registrazione e di una etichetta discografica (la Disco Dada Records), Lo Presti balla da una ventina di anni e continua a sbattersi senza soluzione di continuità. Quanti è il titolo della sua ultima fatica, sei pezzi autografi più la cover di Fragile dei Nine Inch Nails, con Sara Ardizzoni, aka Dagger Moth, alla chitarra.
Un album dedicato alla memoria del padre scomparso: una presenza costante, forte, quasi ossessiva. Potremmo definire Quanti uno strumento di autodiagnosi, quasi andasse a sconfinare in una sorta di elaborazione del lutto. La figura paterna è onnipresente nei testi elaborati da Lo Presti, sino alla definizione un diario spirituale, personale, agitato da ricordi, percorso da episodi di vita, persino spicciola, vissute tra le mura di casa, oltre che da frammenti di vecchie registrazioni casalinghe. Un diario per nulla accomodante, a tratti duro, percorso da un’elettronica cupa, psicotica, distorta, claustrofobica, apocalittica, da percussioni dai rimandi tribali, ossessivi, sfiancanti.
Il suono si spinge in direzione di ben determinate atmosfere industrial (certo, coverizzare i Nine Inch Nails non è stata una scelta casuale), tra i Cure più tenebrosi, i Dead Can Dance e, almeno come attitudine, i This Mortal Coil. Il che dà l’idea di un disco potente, carico di tensione emotiva. E di un lavoro dall'impronta privata, personale. Ma è chiaro che le canzoni scritte e interpretate da Gianluca Lo Presti potrebbero appartenere a chiunque si impegnasse per un solo attimo a guardarsi indietro. E dentro se stesso.
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La recensione Quanti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-25 19:16:00
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