Pulsar Nebula 2022 - Psichedelia, Elettronica, Ambient

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Un qualcosa di grande

Nebula di Pulsar è qualcosa di grande, poche storie. Voglio iniziare così, con la baldanza e la tracotanza di un dominatore degli abissi cosmici per presentarvi il lavoro di Leonardo Pucci. Un progetto che non è un soltanto un disco, per altro rigorosamente in vinile, ma anche un'idea che fonde musica e arti visive, oltre che "arti immaginifiche". Già perché davanti all'elettronica sconfinata e rarefatta come una nebulosa persa nei meandri dello spazio di Nebula non si può che rimanere abbacinati da tanta bellezza.

Era da tempo, da troppo tempo, che non ascoltavo una space-opera finalmente contemporanea, anzi futuristica se non, in un certo senso, futuribile. Ascoltate un pezzo come Dust, la terza traccia, e venitemi a dire se, seguendo le scie ambient e psichedeliche delle spire elettroniche di Pulsar, arrivato al suo secondo album dopo un percorso ricco di soddisfazioni certo ma ancora troppo misconosciuto.

E allora diventiamo, anche noi, pionieri dello spazio, cosmonauti degli anfratti musicali meno conosciuti e diffondiamo il verbo: Pulsar è un gran disco, Floating Clouds è una canzone talmente figa che vorrei sentirla, adesso, erompere forte e tonante come ost del mio videogioco preferito (Mass Effect, sto parlando con te). 

No, sul serio, so di poter suonare esagerato e un poco pasticcione ma qui non servono le mezze misure, le accortezze e ritrosie da terrestri. Qui siamo nello spazio dove comandano le stelle. E una di queste, aggiunta nel nostro firmamento da poco, si chiama Pulsar. 

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La recensione Nebula di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-08 00:00:00

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