Il mito della nativa americana Sacajawea e della sua spedizione verso l'occidente nordamericano rivive nella reinterpretazione del pianoforte di Alessandra Celletti.
La figura di Sacajawea, quasi totalmente sconosciuta qui in Italia, rappresenta nell’immaginario degli Stati Uniti uno dei più antichi simboli dell’emancipazione femminile. Giovane membra della tribù degli Shoshoni, agli inizi dell’Ottocento Sacajawea accompagnò – poco più che adolescente e madre del suo primo figlio – i capitani inglesi Lewis e Clark nella loro spedizione per esplorare le terre occidentali del continente nordamericano, facendo loro da guida e interprete. La sua vicenda la rese presto una testimonianza del valore e dell’indipendenza delle donne.
Alessandra Celletti, pianista originaria di Roma, ha deciso di dedicare alla nativa americana la sua ultima uscita discografica, intitolata – per l’appunto – Sacajawea. La vicenda dell’esploratrice Shoshoni ha assunto nel corso dei decenni i contorni della leggenda, complice anche la relativa scarsità di fonti storiche; ed è proprio in questo connubio tra mito e storia che l’album di Celletti trova la sua compiutezza. Il pianoforte è il fil rouge che attraversa i dieci brani del disco: parte integrante – anzi, fondamentale della narrazione, il suo suono non si limita ad accompagnare il racconto della vicenda della giovane ragazza, ma diventa esso stesso voce narrante della storia, dipingendo un mondo di vaste praterie solcate dal vento. La bella voce di Celletti è presente soltanto in alcuni brani, come a voler rappresentare quel nucleo storico dal quale germogliano le atmosfere mitiche evocate dal suono del pianoforte e degli altri strumenti, che occasionalmente contribuiscono ad ampliare il ventaglio espressivo della compositrice.
Sacajawea è un disco dal grande impatto emotivo, le cui sonorità malinconicamente ariose sono perfette per rappresentare una vicenda tanto grandiosa e struggente quanto quella di Sacajawea. Una volta ascoltato il disco non ha più importanza capire se ciò che abbiamo sentito è storia oppure leggenda: la Sacajawea che Alessandra Celletti ci racconta col suo pianoforte è viva e libera tanto quanto lo è stata la sua controparte, e noi non possiamo far altro che rimanere incantati dalla sua storia.
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La recensione Sacajawea di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-08 00:00:00
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