Un disco di pura adrenalina rock pronta a fare di nuovo il giro del mondo.
A Nut For A Jar Of Tuna è il titolo del nuovo esplosivo album degli Octopuss, band milanese attiva dal 2007 e con una carriera che conta un numero sconfinato di live, soprattutto all'estero. I nostri, infatti, nell'ultimo decennio hanno praticamente conquistato la Cina, ottenendo diversi consensi, premi e diventando la band occidentale ad aver suonato più volte nella terra dei dragoni.
Niente male per un progetto che nel 2007 riusciva appena a girare i piccoli club italiani.
Per questo nuovo lavoro, formato da dieci tracce (+ una bonus track nella versione vinile), la band meneghina ha deciso di scomodare nientemeno che lo Shangri-La studio di Malibu, che una volta era lo studio di Bob Dylan e adesso è territorio di un certo Rick Rubin. Non è cambiata invece l'energia stratosferica della band, apprezzabile già dal brano d'apertura "Miami Airport", una scarica di adrenalina rock suonata divinamente e prodotta anche meglio. L' altro singolo, "Lemon Kiss", è invece figlio delle tendenze alternative rock anni '90 di cui gli Octopuss da sempre si nutrono, in un ventaglio di influenze che vanno dai Red Hot ai Beatles, trovando un'incredibile soluzione di continuità tra i due estremi. Ne è un esempio "She's Seventeen", un pop di chiara ascendenza brit che conserva una freschezza invidiabile.
Gli Octopuss si confermano un cavallo di razza per gli arrangiamenti (ascoltate la schizofrenica e zappiana traccia di chiusura) e ci regalano un disco potentissimo che si fa rispettare alla grande in mezzo al panorama rock internazionale. Non vediamo l'ora di ascoltarli di nuovo in giro per lo stivale.
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La recensione A NUT FOR A JAR OF TUNA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-22 06:50:15
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