Prosegue spedita e, deo gratias, senza ripensamenti (tranne uno ma decisamente interessante) la pluriventennale carriera dei toscani Acid Brains, agglomerato lucchese da sempre a proprio agio tra potenza heavy/stoner, immediatezza proto-punk e saggia curiosità alternative. Prosegue senza timore alcuno e sulla scia di un cambiamento linguistico (la scelta di impostare le liriche, per la prima volta, in lingua madre) che fa del nuovo Ep Il caos qualcosa di – se possibile – ancora più affascinante dal punto di vista compositivo, intriso com'è di effervescenza contenutistica che mantiene l'urgenza originaria ma, al contempo, cerca comunione di intenti e ampliamento ricettivo attraverso una formula meglio dedita al migliore e più seminale alternative rock italiano.
Pronti via ed è subito punk hardcore a stelle e strisce dei migliori sobborghi in simbiosi con uno stoner primigenio che con esso dava buona parte di linfa vitale a molti nomi della scena nostrana di primi '90. Ma non c'è passatismo né nostalgia di tempi andati dove regna incontrastato il desiderio di mandare a segno, sempre e comunque, le più pure intenzioni comunicative, siano esse relative alle più becere fisime comunicazionali legate a un preciso approccio interpersonale alla modernità (Confucio) o aderenti a strutture neobritanniche in funzione di una riflessione complessiva legata a un qui e ora sempre più difficile da decifrare (2020). Non mancano, però, anche approcci tardoblueseggianti in salsa semi-psico-noise per non facili rivalutazioni esistenziali (Bomba libera tutti) che ora passano per pure incursioni punkettone e ora i destreggiano tra coscienziosità grunge che riportano tutto a casa laddove una casa rischia di non esserci più (Resilienza 4.0).
Altra buona prova da parte di una delle poche band nostrane realmente intenzionate a portare avanti un discorso sia stilistico che concettuale lontano da qualsiasi rischio di fraintendimento ideologico. Niente di particolarmente innovativo, da queste parti, ma poco importa al cospetto di idee chiare e indiscutibile lucidità selettiva in ambito compositivo.
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