"Crescere significa stare male, ma stare anche bene, sbagliare e imparare, saper chiedere scusa, sapersi fidare e accettare anche le correnti che spesso non portano dove vorresti." Così Emily Capanni e Lorenzo Brighi (in arte i LOMII) riassumono il tema del loro nuovo album, We Are an Island, la cui scrittura è iniziata nel 2017. Entrambi di Cesena, classe 1995, i giovani artisti si conoscono in una scuola di canto, in cui hanno scoperto pian piano la magica alchimia che si crea tra le loro voci.
Ed è proprio l'armonizzazione delle loro vocalità l'elemento più rappresentativo del disco, composto da 9 tracce indie folk. L'architettura acustica essenziale di ogni brano accentua il carattere introspettivo, a tratti malinconico, dell'album, che ci ricorda band come The Paper Kites. Vicini alle intenzioni emotive di artisti inglesi e irlandesi come Tom Odell e Hozier, il duo musicale non offre un aspetto variegato del genere proposto, preferendo optare per una linea melodica coerente e unitaria. Mary Ann è il brano che presenta l'arrangiamento più ricco, vicino alla tradizione del country americano alla Dolly Parton. In collaborazione con i Lennon Kelly, anche Kismet spicca per una sonorità più dinamica rispetto agli altri pezzi, entrando nel vivo del folk, inteso come vero e proprio genere di matrice popolare.
Il tema centrale del viaggio, concepito come una ricerca di se stessi, giustifica l'anima intimista del disco, che affronta così un genere poco sperimentato nel panorama italiano. “Una piccola Odissea - come lo chiamano i due autori - in cui l’importante è saper ritrovare la strada di casa, dove ci sarà sempre qualcuno ad aspettarti.”
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