La biografia di Riccardo Morandini parla di un sacco di esperienze musicali diverse, dal cantautorato al rock alternativo, passando per il jazz e il liscio riarrangiato. Abbiamo di fronte un musicista di esperienza che ci fa ascoltare una canzone strutturata, con cambi di atmosfera e suoni, con un testo in cui unisce sacro e profano in una sorta di invocazione pagana all'immagine, di cui siamo tutti succubi di questi tempi.
Ritmo cadenzato elettronico, chitarre soul che si trasformano in un meltin' pot di stili, dal jazz più sporco alla ballata melodrammatica, all'assolo chitarristico garage. Una canzone che contiene canzoni, che contiene mondi.
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