Gli Hermetique Garage sono, a conti fatti, al loro primo disco, dopo due ep, eppure paiono da una vita "professionisti del palcoscenico". Già perché la band composta da Alessandro Niero, pianoforte e tastiere, synth e voce, Nicola Boer, chitarra elettrica, chitarra acustica e live electronics, Giacomo Bertoldi, basso elettrico e Giulio Maria Genovesi alla batteria con pezzi quali The Sun sono stati in grado di dimostrare non solo una consapevolezza dei propri mezzi rara oggigiorno ma anche una capacità interessantissimo di donare all'ascoltatore un ben preciso stile di musica, un approccio personale al suonare e, in ultima battuta, una direzione artistica precisa. Mica roba da poco.
Considerate poi che se, dal punto di vista delle "mere" canzoni, Hermetique Garage ha la "pecca" di parere un po' troppo omogeneo e uguale a se stesso, va anche detto che gli arrangiamenti stoner della band sono davvero "miele per le orecchie". Provate ad ascoltare, ad esempio, una traccia come Light e poi venitemi a dire quante band, oggigiorno, riescono a fare del progressive rock con tanta autorevolezza. E lo voglio ribadire ancora una volta: gli Hermetique Garage sono al loro primo album in assoluto.
Ecco allora che, seguendo proprio questo dato, mi viene proprio da dire che, adesso, aspetto con trepidazione il secondo: con maggiore varietà, gli Hermetique Garage potrebbero davvero fare un balzo da gigante, atterrando nel dorato mondo delle band stoner più fighe del pianeta. Tifo per voi!
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