Film di cowboy, Twin Peaks e psichedelia nel self titled d'esordio dei Mizula
Daniele Rotella (voce e chitarra), Fabrizio De Angelis (basso), Laura Aschieri (voce, sax e percussioni), Diego Mariani (batteria e percussioni) ovvero i Mizula, gruppo di recentissima formazione (2020), in uscita con il primo lavoro in studio. Per l'esordio la band sceglie la via del self titled, condensando nelle 9 tracce che compongono Mizula tutta l'identità del progetto, dalle sonorità vintage alle atmosfere di Twin Peaks.
Il tutto è miscelato in una formula che sa di cantautorato italiano, ma da cui spicca una marcata componente straniera. La produzione, infatti, ha in sé dei forti rimandi agli stili inglese e americano. Lo si sente benissimo, ad esempio, nelle chitarre e nei sax dai suoni corposi e tondi: "molto poco italiani".
Dunque lontani dalle produzioni tipiche del cantautorato nostrano, in cui proprio i sax in particolare vengono spesso resi secchi e parecchio squillanti, quasi "di plastica" (in senso buono ovviamente). Dietro al tocco straniero di Mizula c'è lo zampino di Marco Fasolo, frontman dei Jennifer Gentle che ha ricoperto il ruolo di direttore artistico durante la registrazione del disco presso La Cura Dischi.
Infiniti Blu (primo singolo estratto) apre le danze con un'atmosfera soffusa e sognante, fatta di chitarre con tremolo e tappeti di synth. Il tutto sfocia nell'assolo finale in cui la sei corde e il sax si sovrappongono e si mischiano a tal punto da confondersi a tratti; un mix che ricorda gli assoli dei T-Rex di Marc Bolan.
Non solo riferimenti al passato: la traccia di chiusura, Ombre, sembra infatti uscita da un album dei The War on Drugs. Un arpeggio di chitarra (acustica prima, elettrica poi) che crea un tappeto introspettivo su cui si innesta tutto il brano, l'assolo, semplice e dai toni scuri e pungenti, ricordano da vicino la band di Adam Granduciel e soci.
Che dire: un lavoro, ben fatto, che darà soddisfazione sia agli amanti del cantautorato, sia ai nostalgici di suoni e atmosfere ormai stagionate. Il tutto con qualche chicca sonora che rende ben spesi i quasi quaranta minuti di Mizula.
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La recensione Mizula di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-13 00:00:00
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