Un tornado di sonorità distorte e rabbiose che ci trascinano in un vortice di ribellione noise e di spietato grunge anni Novanta.
Nodi è il titolo del nuovo capitolo della saga noise-hardcore targata Lleroy, band bolognese che continua a produrre dischi dal sound apocalittico sin dai tempi di Juice of Jimbo (2008).
Stavolta abbiamo a che fare con un Lp di otto tracce che ancora una volta si alimentano di distorsioni e liriche rabbiose, accompagnate dalla saggia produzione di Giulio Favero. Ed è inutile ricordare quanto la band sia debitrice del grunge targato Melvins e di tutta la sporcizia sonora ad essi annessa, perché i Lleroy sono una realtà del nostro panorama da oltre un decennio e il paragone è stato più volte protagonista nelle righe scritte dai nostri colleghi. Piuttosto sarebbe meglio andare ad ascoltare i quasi sei minuti della vorticosa "Cane Rabbioso" e prendersi il giusto tempo per digerire i riff e l'attitudine punk-rock de "Il tramontabile", per poi tirare le somme con la violenza sonora di "Gap" e infine affondare lentamente nell'epica "Hysteria", brano che guarda anche ai panorami sonori degli Alice In Chains di Dirt. E potremmo parlare per ore di un pezzo come "Bava", della voce graffiante di Francesco Zocca, del basso invadente e possente di Chiara Antonozzi e dello spirito anni Novanta che ci riporta ai fasti marleniani di una pietra miliare come Catartica.
Il nuovo lavoro dei Lleroy si porta dentro tutto il carattere della band, in un tornado di sonorità spietate e imbevute di vandalismo noise al punto di ribaltarci la casa senza chiederci il permesso. Ha ancora senso tutto questo nel 2022? Decisamente sì.
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La recensione NODI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-23 08:57:00
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