L'amore oggi. Sviscerato, raccontato, rivissuto, ancora da scoprire. Un viaggio nel sentimento più discusso, più descritto eppure ancora più misterioso della musica leggera.
In un'altra è vita è il primo lavoro discografico di Nicolò Marangoni, giovane artista (classe '99) di Noventa Vicentina.
Si tratta di una raccolta di dieci canzoni indie pop, dieci pennellate di vita quotidiana, di sentimenti e nostalgie. Un lavoro che si posiziona perfettamente nel solco della nuova scena indie tracciata da Calcutta, Coez, Gazzelle, Dente & company.
Al livello musicale convivono, come lo stile richiede, strumenti suonati e strumenti programmati, acustici, elettrici ed elettronici. Se tra le programmazioni ci sono immancabili le drum machine (non manca comunque la batteria acustica) e i pad/texture insieme ai synt bass, le chitarre sono una bella sorpresa di ricercatezza e pasta sonora.
Al livello compositivo comanda il 4/4 e le armonie semplici ma incisive, ottime per fare presa ed essere ricordate facilmente. Le batterie sono tutte in griglia, editate perfettamente e insieme al basso, pulsano bene, senza offrire altro allo spettacolo. C'è una bella dinamica metronomica nell'ascolto della tracklist, con pezzi veloci messi al punto giusto per ridestare l'attenzione dell'ascoltatore dopo i pezzi lenti. I pad servono prevalentemente al riempire le frequenze lasciate vuote dal resto dell'ensemble.
La voce è da manuale dell'indie pop: fuori dal mix e perfettamente intelligibile, melodicamente semplice, prevalenza della cantilena sul canto, la ritmica stravincente sulle melodie che sono comunque ariose e di buon gusto, all'italiana. Una voce intonatissima ma costretta dal genere proposto a muoversi con troppa prudenza, senza mai mostrare mordente o un interpretazione particolarmente sentita.
Nessuna traccia raggiunge i quattro minuti e questo è importante per la fruizione moderna oltre che per i passaggi radiofonici, d'altronde tutto il progetto sembra avere come obiettivo la radio contemporanea con tempi sempre più stretti e senza più pazienza per i soli strumentali di bravura (per fortuna!).
I testi, come accennato a inizio recensione, sono pennellate di vita vissuta, nostalgie d'amore, amori finiti, amori che iniziano, amori e basta, conditi con immagini dal sapore internazionale, panorami, oceani, città. Traspare insomma la malinconia come tratto fondamentale sia dei testi che della ricerca degli ambient musicali.
In conclusione, In un'altra vita è un bel disco di debutto, prodotto alla perfezione, suonato alla perfezione, cantato alla perfezione. Ma in un mondo dove lo standard è la perfezione, forse per differenziarsi potrebbe rendersi necessaria un bending sofferto, un fiato spezzato o un groove di cassa e rullante che "tira indietro". Al netto di questa piccolissima osservazione, siamo di fronte a un disco confezionato nel migliore dei modi che si fa ascoltare senza fatica, dove tutto suona nel modo giusto e guida l'ascoltatore nel mood giusto, dove il missaggio rasenta la perfezione e restituisce un suono compatto, ottimo per la diffusione su qualsiasi tipo di apparecchio, dall'hi-fi alla cassettina dello smartphone.
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La recensione In qualche altra vita di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-05 19:15:00
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