La band emiliana sulle tracce dei suoni sudamericani, tra reggae, rumba e una sfumatura blues rock
Le coordinate musicali di ‘Hasta el fin del mundo’ di Lollo y La Banda sono da qualche parte tra i Caraibi e il Sudamerica, su quella rotta patchanka che unisce il sud del mondo parlando la lingua della rumba, del reggae, del son cubano. Una vocazione abbracciata a partire dalla scelta della lingua dei testi, interamente in spagnolo, e che arriva fino al disegno della trama sonora, che segue il tracciato del songwriting alla Manu Chao ed è riempita dagli elementi tipici del linguaggio centro-sud americano, dalle percussioni caratteristiche all’impronta melodica delle progressioni di accordi e del cantato. Non mancano momenti ritmati, sintonizzati sul suono cubano o invece più vicini al reggae (Baila por el mundo, Destino sei) ma una buona fetta dei 10 brani si adagia in realtà su vibrazioni più pacate, intorno alla produzione più agrodolce di Manu Chao e alla tenerezza romantica dei Perotà Chingò, imbevute di melodia latina e morbidi ritmi in levare. Ad aggiungere un tocco più personale, se vogliamo anche più occidentale, un morbido fraseggio blues rock che puntella lo svolgersi delle ballad. Più che negli arrangiamenti, che fanno il loro dovere senza provare a stupire con effetti speciali, dove forse si sente un po’ di pigrizia è nei testi; buona, come al solito, la musicalità della lingua spagnola, ma i versi ruotano quasi tutti intorno ai soliti temi come il viaggio o la festa, senza troppa originalità e non sempre in sintonia con il mood dei brani
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La recensione Hasta el fin del mundo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-05 23:04:50
COMMENTI (1)
@DishonestJohn grazie Sergio per la recensione puntuale e centrata.. ci piacerebbe che ci sentissi dal vivo...
Puoi consigliarci qualche festival dove proporci?