Un singolo pop dal groove accattivante, piccola valvola di sfogo per le ansie
reietto, scritto tutto minuscolo, per non destare sospetti. Ci vuole coraggio a scegliersi un nome d'arte del genere, perché dal vittimismo di facciata si rischia di eccedere in protagonismo, come se si volesse dire "guardatemi tutti, sono quello col nome strano e incazzato". Poi basta premere play a questo nuovo singolo, fatti male, e questi sospetti passano del tutto, perché reietto, al posto di marciare sul pianto ha dato al dolore un groove quasi inaspettato.
In appena tre minuti di pop lineare e pulito dai ritmi incalzanti il racconto prende piede nel corso di una serata dove finalmente, al posto di prendere a testate la nostra amica-nemica ansia, le diamo ascolto, andando a goderci momenti considerati da tutti normali. Non essere se stessi, ma essere vivi, è questo il motto che reietto sembra voler far trasparire tra le parole cantate con una serenità di facciata che crea un buon contrasto con lo struggimento interiore.
L'indolenza si intuisce solo dal tono della voce, da cui riesce a trasparire l'espressione crucciata di reietto, che in una manciata di versi accattivanti dipinge la propria situazione in modo episodico, quasi di passaggio, con un flow sciolto e da mestierante. In fatti male scorre tutto liscio, in un'apprezzabile canonicità.
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La recensione fatti male di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-25 22:52:32
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