Le nuove frontiere del pop targato Riccardo Ruggeri guardano al melting pot dei generi più disparati, con riferimenti azzeccati e mai inopportuni.
Non ci aspetta nessuno (se non miliardi di foto) è il titolo del primo album solista di Riccardo Ruggeri, cantautore piemontese che ha all'attivo diverse pubblicazioni discografiche e partecipazioni a importanti festival nazionali come HJF e Premio Tenco.
La sua è una canzone che guarda senza dubbio al mondo del pop italiano, ma siamo di fronte al classico esempio di artista che adora muoversi attraverso generi e sonorità con tanta voglia di sperimentare. Il disco è una serena presa di coscienza sul futuro, puntanto a descrivere quel tipo di disillusione che coinvolge un numero sempre maggiore di persone giorno dopo giorno. La forma canzone del cantautore biellese è molto interessante: i cinque minuti iniziali di "Io non sono figlio di Maria" intrecciano i fili de Lo Stato Sociale e quelli di Gabbani, le scanzonate di Tricarico e varie derive di pop elettronico che si collegano tanto ai Subsonica quanto ad esempi più recenti; "Le Formiche" è una sorta di filastrocca sperimentale, strettamente connessa con la tradizione della nostra canzone d'autore, almeno finchè non arriva un vocoder a proiettarla dentro una modernità abbastanza sorprendente. Da segnalare anche l'attualissima "Un POPulista" e la trascinante "Giovinezza", un esperimento a metà strada fra Cosmo e Battiato che convince al primissimo ascolto.
Riccardo Ruggeri riesce ad evadere dall'idea di un disco pop mono-genere, lanciandosi a capofitto in uno sperimentalismo coraggioso e assolutamente efficace che guarda al rock, all'elettronica, al soul, alla trap, all'IDM, il tutto senza dare mai l'impressione di uscire dai binari. Bravissimo.
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La recensione NON CI ASPETTA NESSUNO (se non miliardi di foto) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-15 08:38:00
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