Dodici gemme strumentali pensate per brevi piani-sequenza e per fermare gli istanti.
Musiche per film che non esistono è il titolo inequivocabile scelto da Giorgio Mannucci per il suo nuovo disco in studio. Mannucci è un artista livornese con un passato in band come Sinfonico Honolulu e Mandrake, mentre il primo disco solista è intitolato "Acquario" ed è datato 2017.
In questo nuovo lavoro, in uscita per Black Candy Records, il musicista toscano ha realizzato una raccolta di dodici pillole strumentali di brevissima durata, compresa fra i trenta secondi e un minuto, con l'idea di offrire piccole colonne sonore di sensazioni, visioni e stati d'animo. Per la maggior parte si tratta di semplici miniature malinconiche, una sorta di fondamenta fragili per strutture più grandi. Lo stesso Mannucci ha deciso di realizzare dei video di accompagnamento, quasi a voler completare il percorso di sperimentazione intrapreso con questo particolare progetto.
Dieci minuti di brani che spesso vengono troncati, spezzati, dilaniati sul punto di aprirsi verso sentieri musicali più ampi e strutturati. Un'idea minimale e crudele ma allo stesso tempo affascinante e personale, con un artista che sperimenta e si mette completamente a nudo nella sua necessità di comporre musica per fermare gli istanti, scattare foto sonore per brevi sequenze di vita. In attesa di un nuovo disco di canzoni, ci facciamo bastare questo bellissimo album di "assaggi" cinematografici.
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La recensione Musiche per film che non esistono di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-01 08:08:17
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