Thai Smoke è il nome d’arte di Tommaso Savino, classe 1992, che con il suo secondo album Buone maniere torna a raccontare la realtà cruda delle strade torinesi. Si è formato entrando in rapporto con diversi esponenti della scena hip hop della sua città e non solo, per giungere nel 2019 a pubblicare il primo singolo, 5 volanti, dopo il quale non si è più fermato.
La preferenza per la collaborazione è un lato del carattere di Thai Smoke che è rimasto vivo per tutto il suo percorso artistico permettendogli di intrecciare rapporti con altri musicisti e rapper. Non è un’attitudine di secondaria importanza, è infatti grazie a questa che i lavori di Tommaso sono sempre ricchi di featuring che permettono di cogliere lo scenario descritto alla luce di un dialogo sempre nuovo, stretto ogni volta con un artista diverso. Il lavoro è costellato di nomi tra cui spiccano quelli di Vacca e Rico Mendossa che, stringendo un forte legame con Thai Smoke decide di farlo entrare nel Team de Rua. È per sugellare l’ingresso di quest’ultimo membro nel gruppo che viene prodotto Buone maniere.
Le maniere, i modi che si hanno nel comportarsi, quando sono buone ed educate sono inadatte alle strade di Torino – “con quelle non combini niente” – che il rapper lascia intuire di conoscere bene, meglio di tanti altri. Questi sono gli obiettivi polemici indefiniti e senza nome contro cui il rap della prima ora si scaglia. È un elemento che ritorna in tutta la storia di questo genere, l’interlocutore generico preso di mira nelle barre serrate di Thai è un ennesimo richiamo alla cultura hip hop della vecchia scuola. Si parla di operai, di quartieri, del lavoro duro e della vita faticosa che tocca gli strati della società che si trovano ad avere meno possibilità di emergere. Questo è il disco di Tommaso, un ritorno al rap arrabbiato, di denuncia, che ricorda i primi lavori di Ensi, Nitro e a tratti della Machete crew.
Le rime si alternano cadenzate e scandite su delle basi ricche di armonia e di ritmi decisi. È alla classica drum machine 808 e ai bassi profondi della sua cassa che spetta il compito di reggere la struttura dei brani, ma per la parte armonica vengono scelti campioni soprattutto di pianoforti classici ed elettronici, insoliti per la scena rap degli ultimi anni che è solita affidarsi più spesso ad effetti elettronici, a cui viene assegnato un ruolo marginale in Buone maniere. È questo richiamo continuo alle origini del genere e dello scenario di riferimento che fa di Thai Smoke un rapper capace, nella speranza che questi porti con sé sempre un tocco di originalità.
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