Le distorsioni e gli effetti sono armi a doppio taglio. Possono essere la classica ciliegina sulla torta di un arrangiamento, oppure possono portare dritti al parossismo. I Disforia, purtroppo, sembrano subire questo secondo processo.
Basta sentire i primi due pezzi, che sembrano voler essere un incrocio tra Pelù e Subsonica, con esiti poco incoraggianti, soprattutto a causa del cantato un po’ forzato (eufemismo) e di una chitarra che flirta pericolosamente con il kitsch in “BH106”. Il terzo brano ha una piccola deviazione, ma, dopo una strofa rappata che lascia un po’ straniti rispetto a quanto ascoltato, torna al canovaccio già messo in evidenza, con tanto di canoniche distorsioni.
Tre tracce che non lasciano il segno, del tutto prescindibili.
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La recensione Disfòria di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-10-24 00:00:00
COMMENTI (2)
..a parte la sottile ironia, critiche incassate.:|
...il nome che termina in "-ia" è sempre sintomo di qualità! :[