esagono di Felpa non è proprio un album per tutti e, forse, anche per tale ragione mi è molto piaciuto. Scherzi a parte (fino a un certo punto) siamo davanti a un lavoro ambizioso e intellettualmente ricco, con un sacco di rimandi alla tradizione, appunto "alta", della musica elettronica. Un'elettronica che si potrebbe, benissimo, definire come "atmosferica", prendendo spunto da una traccia come broletto. La seconda canzone infatti, almeno per il mio modo di intendere la musica, è centrale all'interno di questa produzione: vi si possono riscontrare tutti gli elementi forti e rappresentativi di esagono. Innanzi tutto una cura per i suoni esagerata, così come elevata è l'attenzione posta per gli arrangiamenti. E poi, cosa per me fondamentale, il peso specifico dato ai "tempi del silenzio": questo è un lavoro che ha più silenzio che musica o, se proprio non volessimo esagerare troppo con i voli pindarici, contiene tanto silenzio quanto suono.
In pezzi come il già citato broletto, ma anche in grattacielo a me pare che ciò sia evidentissimo. Bene. Questa cosa mica è così comune al giorno, specie per i lavori di musicale elettronica italiana no? Ecco, già solo tale dato di fatto, per uno come, "vale il prezzo del biglietto". Aggiungiamoci poi la già citata carica atmosferica e il gioco è fatto: abbiamo davanti, e nelle orecchie, un disco non per tutti ma bellissimo.
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