I giorni migliori ruota completamente intorno al tema della famiglia e della consapevolezza che l’essenza dei giorni migliori, quelli veri, è rintracciabile ogni singolo giorno, in ogni attimo impresso sulla pelle o scandito dal battito testardo del cuore
Luigi Pirandello diceva che nella mente di ogni uomo ci sono tre dimensioni, tre “corde”: quella seria, quella comica e quella pazza. Prende ispirazione proprio da quest'ultima il nome della band, Cordepazze, come omaggio allo scrittore, loro conterraneo.
A distanza di sette lunghi anni dal loro ultimo disco, la band siciliana torna con un nuovo Lp, intitolato I giorni migliori, registrato e prodotto da Roberto Cammarata presso il Fat Sounds studio di Palermo. Il terzo album dei Cordepazze ruota completamente intorno al tema della famiglia e della consapevolezza che l’essenza dei "veri" giorni migliori va rintracciata in ogni attimo impresso sulla pelle o scandito dal battito testardo del cuore.
Il disco è strutturato in nove tracce, e ognuna di queste veste i panni di una diapositiva di famiglia, in cui sentimenti come felicità, gioia, amore, vengono immortalati insieme a dubbi, paure, errori e insicurezze. Alla base, gli affetti quotidiani, nella loro forma più viscerale e totalizzante.
I giorni migliori si dimostra una buona sintesi tra suoni nostalgici e ballabili e scanzonate melodie funky, presenti in brani come Operativo e Adriatica, quest'ultimo incentrato sulla ricerca dell’equilibrio necessario per non impazzire al pensiero di occasioni mancate e giorni sprecati. Mercedes Benz (c’eravamo tanto amati), traccia d’apertura del disco, invece, è una ballad dalle sonorità intime e malinconiche, un racconto di una storia d’amore combattuta tra inseguimenti, crisi e solitudini dei protagonisti. Trovarsi e perdersi, per poi ritrovarsi e lasciarsi ancora.
L'ironia in Le guerre degli altri è incentrata su quella sensazione di trovarsi nel posto sbagliato e al momento sbagliato, a fare la cosa sbagliata, per una causa sbagliata che appartiene ad altri. A combattere una guerra, che è, appunto, la guerra degli altri. A chiusura le note nostalgiche di Ciao, vera sintesi di tutto il lavoro, col suo invito a non cercare ossessivamente la felicità altrove, perché questa è sempre con noi, nelle piccole cose. Per i Cordepazze la felicità è nel nucleo familiare, che sia formato da un figlio o da un amore. I giorni migliori sono riconoscibili nelle interminabili contraddizioni della vita domestica. La stessa copertina dell'album, raffigurante la camera da letto di un bambino, tanto colorata quanto disordinata, ne richiama pienamente il concetto, sintetizzandolo nella dicotomia felicità e caos. Istinto e insicurezza. La soluzione? Mettersi in discussione ogni giorno. Ogni volta.
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La recensione I GIORNI MIGLIORI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-16 09:31:00
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