Fantasmi è l’inno della musica elettronica e della sua celata delicatezza, che Kimerica riesce a far emergere, raccontando emozioni commoventi e dolori che solo l’arte può esprimere.
Kimerica è una musicista di Padova che, dopo essersi arricchita di un’esperienza nel campo della produzione, ha deciso di cimentarsi nella creazione di un progetto cantautoriale rilasciando con Lost Generation Records un disco che riesce a fondere l’intimità di questo mondo con le tecniche di composizione ormai accumulate. L’apertura della propria dimensione privata è il centro da cui si irraggia ogni brano di Fantasmi, dal cantato all’accompagnamento musicale fino ai testi, l’unico interesse di Kimerica sembra essere il farsi conoscere sinceramente spogliandosi di ogni orpello insignificante.
Senza eccessi di alcun genere, la voce si esprime dolcemente arrivando all’orecchio di chi ascolta con semplicità e leggerezza. Sembra quasi un parlato quello che racconta la vita dell’artista, che si fa strada in mezzo a un ambiente fumoso dove rimangono comunque ben identificabili gli elementi che vi prendono parte.
Indiscussi protagonisti sono sequencer, drum machine e l’editing, che in questo lavoro guadagna un ruolo centrale, senza il quale l’intero progetto non esisterebbe. È un fattore determinante e assolutamente centrale che definisce Kimerica come interprete capace di veicolare messaggi potenti con gli strumenti della musica contemporanea. L’eco di artisti come MACE e Post Nebbia si sente da lontano, cresciuti anche loro in un orizzonte musicale che si presta a interventi sempre più significativi della post-produzione come fase compositiva nella realizzazione di un album.
È la voce l’unico elemento che rimane completamente naturale ed è una scelta ben precisa che vuole portare a fondere l’eredità del cantautorato con le nuove frontiere musicali. L’apice di tale incontro viene toccato con Lasciami entrare, un brano in cui potenza e delicatezza riescono a sintetizzarsi nel cantato, appoggiandosi su un coro di effetti e di voci secondarie che reggono la preghiera di Kimerica.
Pieno di immagini sonore evocative, il disco volta al termine con Ninna nanna, un brano che racchiude un dolore, una ferita, la stessa che viene raccontato anche in Honey, e che in queste tracce viene accompagnato da un’esplosione di strumenti che raccolgono l’attenzione e portano chi ascolta in un altrove etereo e inviolabile, dove l’artista riesce a raccontare ciò che altrimenti non potrebbe essere detto.
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La recensione Fantasmi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-19 19:22:04
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