Mezzanotte è l'ultima fatica discografica di Miky Del Cambio, artista di Potenza, classe '92 con alle spalle palchi, concorsi e chilometri percorsi.
Si tratta di una raccolta di dieci canzoni che oscillano tra il pop melodico italiano e sonorità più americane come jazz e blues, funky e r&b . Un album dove è forte il tentativo di fondere questi due mondi musicali, che si scontra, come tanti suoi predecessori, nei soliti muri della lingua italiana e della cultura musicale sia al livello compositivo che strettamente esecutivo. La lingua italiana non riesce mai ad essere scattante e ritmica come l'inglese, così come i musicisti americani riescono a "portare" il loro ritmo in maniera del tutto naturale e istintiva, mentre i musicisti da questa parte dell'oceano sono sempre costretti ad inseguire ed emulare.
Ciononostante, il lavoro fatto in questo disco è certosino e si distingue la ricerca di colorare il pop con sonorità e strumentazione jazzy e bluesy. I testi sono prevalentemente d'amore che si gioca più o meno sempre sullo stesso tavolo degli opposti come il sacro e il profano, l'amore platonico e la passione fisica. Forse è questo il limite più grande di questo lavoro che non lascia aria ad altri orizzonti e non permette all'album di raggiungere diverse dinamiche testuali.
Al livello musicale batteria e basso sono ben curati e, da perfetto manuale del mix pop, cassa,rullo e attacco del basso sono trattati parallelamente per aumentare la pulsazione e il senso ritmico. Belli i pianoforti e le chitarre che riescono spesso a dare tridimensionalità agli arrangiamenti. Buone le tastiere e la programmazione degli archi, meno puntuali gli emulatori delle sezioni di fiati che suonano piatti e decisamente spompati.
Capitolo a parte per la voce che, anche questa trattata come si trattano le voci pop, quindi molto fuori dal mix e sempre ottimamente scandite e intelligibili, ha una timbrica che molto poco si presta agli stili americani che vorrebbe rincorrere, mentre sembra perfettamente a proprio agio nel solco più pop melodico italiano. Una voce molto pulita, mai eccessivamente bagnata da reverberi, delay o altri effetti di modulazione, un'emissione del fiato molto solida e un timbro che risulta molto riconoscibile.
In conclusione Mezzanotte è un buon disco di ricerca, ottimamente prodotto e pensato con intelligenza e lungimiranza. L'eterna ricerca di fusione di più generi purtroppo però molto raramente permette di raggiungere risultati al passo coi tempi o a creare nuovi generi ibridi. In questo caso il piglio pop si scontra con la scelta di sonorità molto classiche nel panorama americano e la ricerca di un'attitudine musicale e culturale che non sempre restituisce un risultato fresco e genuino. Si sentono delle piccole forzature come, a titolo esemplificativo, in Semplice dove l'orecchio "si aspetta" un tempo dritto grazie ai claps elettronici e poi si ritrova a doverlo condividere con lo swing del ride. Il risultato che si crea è di confusione e di forzatura dell'equilibrio tra due cellule ritmicamente differenti, l'una standard del pop contemporaneo, l'altra standard, per esempio dello swing o del jazz.
Al netto di queste poche osservazioni, come detto sopra, il disco è un buon lavoro, pensato bene e col coraggio di tentare soluzioni diverse dal solito. L'ascolto risulta fluido anche grazie all'ottimo lavoro di missaggio e mastering che restituiscono un risultato omogeneo e ben definito.
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