Nikolaj Kulikov di Nicola Manzan è uno di quei dischi che ti riempiono il cuore e, soprattutto, le orecchie. Registrato con campionatori, sintetizzatori d'epoca questo album, letteralmente, trasuda Storia con la s maiuscola da ogni poro. E non potrebbe essere altrimenti per un'opera di questo tipo, una sorta di space-opera ambient, dove la musica elettronica si perde (o per meglio dire si moltiplica) in mille rivoli sonori, ognuno dei quali registrato e composto con grande qualità da Manzan.
Infatti il minimo comune denominatore di ogni singola traccia qui presente, come ad esempio la bellissima Cosmic Training o anche Space Theory, una delle mie preferite, è la qualità: una qualità di pensiero, una qualità di registrazione, proprio a livello tecnico e una qualità di esecuzione. Certo, mi rendo perfettamente conto di come un lavoro del genere, non soltanto strumentale ma anche caratterizzato da una musica rarefatta e quasi intangibile, non sia affare semplice da comprendere.
Eppure quando all'inizio di questa recensione affermavo come questo fosse un disco che riempie il cuore e le orecchie non lo dicevo tanto per: occorre soltanto prendersi del tempo e porsi nella giusta condizione d'animo per fruire appieno della forza sonora qui contenuta. In più il titolo stesso del disco ci riporta a tutto un mondo da "Cortina di Ferro" che può davvero essere una ragione in più per mettersi in viaggio attraverso i flutti sonici e cosmici di Nicola Manzan.
"Il disco è ispirato all’avventura di Nikolaj Kulikov, un militare russo che durante gli anni Settanta era stato uno dei prescelti dall’Armata Rossa per intraprendere un percorso di addestramento tra terra e spazio volto a creare un sistema di difesa simile a quello che negli Stati Uniti, nel decennio successivo, avrebbe preso il nome di scudo spaziale".
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.