L’eterno ritorno degli anni ottanta nel disco del duo elettronico francese, tra synth ed esagerazione.
Tra un sintetizzatore e l’altro, proprio quando il revival degli anni ottanta sembrava essersi concluso a colpi di hit e tormentoni, Comme ton Père arriva come un’ondata travolgente dalla Francia per ricordarci come tutto nella vita passi tranne il synth pop.
Il lavoro del duo Dead in 1985 è un’immersione elettronica tra brani ricchi di kitsch, citazioni, dancefloor e colori fluorescenti, in una completa esagerazione che rischia sempre di essere troppo; grazie al sound molto curato, pulito e soprattutto in linea con lo sguardo al passato che il disco propone, però, Comme ton Père riesce ad essere interessante ed ipnotico in tutti i suoi eccessi.
Il brano da cui prende il nome l’album (del quale è presente anche un remix) è l’unico che si sposta dal genere pop elettronico più puro sfiorando la new wave, con la sua melodia ben costruita ed avvolgente.
Un disco, tutto in francese, che si conferma estremo anche nei testi, dove personaggi reali e black humor collaborano alla creazione del pastiche complessivo. Un esempio è Sauveur Supreme, dove prima di arrivare all’elettronicissima melodia un coro classico disorienta per alcuni secondi l’ascoltatore.
Con il loro lavoro i Dead in 1985 dimostrano di non essere rimasti bloccati all’anno che hanno scelto per il loro nome. Anche se incostanti nel cercare un equilibrio tra passato e presente, l’album funziona proprio per il suo tributo di synth avvolgenti all’anima degli ’80.
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La recensione Comme Ton Père (Deluxe) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-01 14:09:00
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