Romanticismo punk.
Oltre la siepe è il titolo del nuovo lavoro discografico de Le Zoccole Misteriose, band di culto abruzzese originaria di Vasto, in provincia di Chieti. A sette anni di distanza da Mangiacuori e a cinque dall'ep Il treno, la formazione guidata da Raffaele De Gregorio torna con un concept album che richiama la figura di Giacomo Leopardi. il poeta recanatese simbolo del Romanticismo italiano ha ispirato questi sette brani che inneggiano al vago e indefinito, al pessimismo cosmico e ad altri temi tipicamente leopardiani ma ancora incredibilmente attuali, specie di questi tempi.
Per l'occasione la band Vastese ha deciso di mettere in moto un restyling di formazione che vede come unico punto fermo il frontman storico, a cui si aggiungono la chitarra rocciosa di Xunah, il sax di Adele Fabiani e la batteria di Davide Tenaglia. Cambiano le sonorità ma lo stile è perfettamente riconoscibile: i testi scarni e ossessivi si ripropongono alla solita maniera, ficcandosi in testa al primo ascolto senza via di scampo. La novità è che l'attitudine punk alla Bad Religion misto CCCP che ne caratterizzava gli esordi, lascia qui spazio ad un sound più corposo e sperimentale, una specie di stoner-punk dai tratti originalissimi, viziato da una chitarra potente, una batteria mai così corposa e precisa ma soprattutto dal dialogo giocoso e straniante tra il sax e la voce.
Ne viene fuori un disco che ci riporta all'originalità degli esordi: fresco, credibile, carismatico, lancinante. Si va dalle sfuriate ancora essenzialmente punk di "Oltre la siepe" alla rivisitazione del classico "Belzebù e Padre Pio", passando per brani che ancora una volta mettono a nudo la personalità di De Gregorio ("Urla contro Muro") e le classiche vecchie storie d'evasione e di provincia ("Pedro e Gino").
Con un sax a fare il bello e il cattivo tempo, il nuovo disco de Le Zoccole Misteriose pesca ancora dal punk ma si rivolge verso contaminazioni che vanno dall'ultimo Bowie (si, lo so, riferimento azzardato) ai più moderni Black Country New Road, senza tralasciare la lezione hard rock dei Sabbath e strizzando l'occhio a piccolissime incursioni di vero e proprio stoner alla Sleep. Il comune denominatore, però, rimane nell'originalità delle liriche e dell'interpretazione, ormai istituzionali nel percorso di una band che infiamma i piccoli club della provincia abruzzese costantemente dagli anni Novanta. Senza cedere il passo, resistendo al tempo che passa.
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La recensione Oltre La Siepe di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-21 07:09:01
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