“Ushuaia” è un piacere d'estate lungo otto tracce, ma al tempo stesso getta le basi per nuovi, inesplorati sviluppi da parte degli España Circo Este
Tornano alla carica gli España Circo Este, che alimentano il proprio lascito dopo “Machu Picchu” pubblicando (a metà maggio) un nuovo album di inediti dal titolo “Ushuaia”, licenziato come il precedente per la label Garrincha Dischi.
Otto trace che spostano il perimetro creativo del sodalizio riminese distante dai crismi storici, in modo tanto sottile e armonioso quanto incisivo: dare a un disco il nome di un luogo così evocativo ed emblematico dei Sud del Mondo poteva dimostrarsi un'arma a doppio taglio, ma l'esperienza d'ascolto fuga dubbi ed eventuali incertezza, sempre se sia lecito averne quando si ha a che fare con una realtà artistica di conclamato spessore. Gli España Circo Este non deludono i fan della prima ora, ma includono nel proprio registro aperture pop, momenti di cantautorato maturo e anche respiri internazionali che sfruttano il tramite della world music per sconfinare a cuor leggero e ritmi sostenuti.
Questa opera che di certo non difetta di prolissità potrebbe diventare, nel contesto di una storia discografica complessiva, come la prova di maturità svolta in modo brillante: gli España Circo Este suonano il genere, e stanno evolvendosi comprendendo con efficacia cosa vogliono fare da grandi. “Ushuaia” è un piacere d'estate, ma getta anche le basi delle prossime release, con le radici ben piantate e i rami pronti a distendersi verso cieli non ancora esplorati.
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La recensione USHUAIA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-17 00:00:53
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