Punk rock, ironia e disincanto: Bikini Grill è una riconferma per la band toscana.
New York Dolls e The Bangles, The Slits e il movimento delle Riot Grrrl (tra cui le Bikini Kill, omaggiate in modo ironico nel nome del disco): una lista che potrebbe sembrare contraddittoria (e che in realtà potrebbe non fermarsi qui), ma il nuovo lavoro delle The Cleopatras riesce ad unire tutto in un sottile equilibrio che non cade mai alla citazione esplicita.
Gli universi musicali che vengono rimodellati sono tanti ma tutti filtrati attraverso la sensibilità la della band, che con la sua attitudine punk mostra di non aver esaurito la carica creativa e la voglia di gridare senza freni verità scomode e provocazioni.
Bikini Grill è un disco ampio composto da quindici brani con strade sonore molto differenti tra di loro, passando da impostazioni più classiche a brani sperimentali. Un esempio è la cover di Kiss Kiss Kiss di Yoko Ono; la canzone viene stravolta, reinterpretata in una versione tra rock e garage, che la fa brillare di nuova vita.
Tra i brani più interessanti all’interno dell’album senza dubbio c’è The Unicorn, che evidenza il lato new wave del disco. D’impatto sin dal primo ascolto sono anche le canzoni del versante punk rock, come We don’t play like men o We strike: le The Cleopatras, oltre alla compattezza sonora, non deludono neanche con i testi, dove il femminismo è centrale, declinato però senza banalizzazioni ma con una chiarezza cristallina, che racconta la realtà nel modo più diretto possibile. Una protesta e allo stesso tempo un promemoria, che non smette mai di essere utile.
Tre sono le lingue utilizzate all’interno di Bikini Grill: a prevalere è l’inglese, andando a creare un collegamento diretto con le ispirazioni ed i modelli musicali della band. Troviamo anche un pezzo in spagnolo, Maldito, cover di Jessy Bulbo, e dei brani in italiano, tra cui Dai dai dai, un interessante esperimento che pur rimanendo all’interno di un contesto rock si allontana dal resto del disco.
A chiudere c’è (I’m) Fit like Jagger, tra sarcasmo e punk, senza dimenticare una critica al sistema sociale non così velata. La sintesi perfetta dell’attitudine della band, che anche se con diversi all’album all’attivo, non perde la voglia di sperimentare, ma anzi, acquisisce sicurezza e stabilità a livello musicale.
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La recensione Bikini Grill di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-06 21:25:00
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