La methamorfosi torna a ricordarci le origini del grunge e del metal anni ’90 con un lavoro fedele, incentrato sulla capacità di trascinare in un vortice di chitarre distorte e batterie dai ritmi serrati.
Formatasi nel 2017, La methamorfosi è composta da quattro membri non nuovi al mondo della musica, ma è la ricerca di qualcosa di diverso che li spinge ad affiliarsi per inseguire il progetto di un rock crudo e dirompente. Il carattere esplosivo che già è stato presentato in Guai – disco di debutto del 2019 – torna a essere il fulcro di In dolore, ep nel quale non si riesce a intravedere un grosso mutamento rispetto al lavoro precedente.
È la conferma di una scelta solida, che ha radici profonde nelle influenze della Methamorfosi. Assorbendo il clima che si era andato delineando negli anni ’90 in Italia e al di fuori, il gruppo udinese riporta la scena grunge, doom e metal rimanendo sempre fedeli alle origini nazionali. È la scelta della scrittura dei testi in italiano a porre l’accento su questo elemento, che rende la band una formazione consapevole dei punti cardine imprescindibili che vogliono mettere in risalto. La scena musicale, secondo La methamorfosi è orgogliosamente radicata nel territorio.
I racconti eversivamente trasmessi dalle corde di chitarre elettriche distorte che risuonano su una sezione ritmica stabile, ma non meno collerica, vanno ad assemblarsi in una composizione che consiste nel secondo grande faro che guida il progetto. La rabbia sfogata in sei tracce non riesce a essere imbrigliata e travolge chi ascolta. Ecco il fulcro di In dolore.
Le riprese dei generi di riferimento avvengono anche grazie all’utilizzo di effetti caratteristici. Oltre alle distorsioni è il phaser sulla voce di Pov che riporta alla scena rock degli anni ’90. Questi piccoli accorgimenti rendono l’album un tributo e un tentativo di rilancio di una scena ormai non più centrale nel panorama musicale italiano. Se da un lato è la fedeltà alla natura del genere a essere la cifra caratteristica del progetto, dall’altro qualche spunto più innovativo avrebbe assegnato alla Methamorfosi la possibilità di creare un’opera di maggiore interesse per coloro che non si trovano a essere già appassionati del genere.
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La recensione in dolore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-21 17:28:47
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