Pennellate che sembrano casuali ma che alla fine, nel quadro generale, restituiscono il ritratto di un artista nel mezzo del suo lunghissimo cammino musicale.
Telepazzia è l'ultimo viaggio discografico di Andrea Gioè, cantautore palermitano con alle spalle un sacco di dischi, palchi ed esperienza.
Si tratta di una raccolta di undici canzoni che si muovono nel solco del pop d'autore all'italiana. Undici pennellate randomiche che però riescono a formare un quadro generale finale di vita vissuta, di emozioni provate e da provare.
Musicalmente parlando, come detto, il disco è un campionario di musica pop d'autore dove ogni canzone è una sfaccettatura diversa. A restare uguale è la voce, che si prende la responsabilità di prendersi in spalla ogni racconto e dargli carattere.
Batteria e basso compongono una sezione ritmica capace con semplicità, anche se con poca fantasia, di pulsare in maniera efficace, sia nelle canzoni più spinte che nelle ballate.
Tastiere, pad, synth e programmazioni di archi sono suonati con i giusti dosaggi per non contrastarsi nel panorama sonoro e per essere totalmente funzionali alle armonie delle progressioni delle canzoni.
Chitarre un po' in sordina, con giri e suoni già sentiti e poca fantasia arrangiativa oltre a qualche inciampo tecnico nel solo di Nel cammino delle mie minchiate. Si tratta però di una pecca di poco conto, nell'ambito di un ambient sonoro così denso di timbriche che superano per importanza le chitarre.
Come al solito, capitolo a parte merita la voce che è super riconoscibile. Una voce educatissima e molto tecnica, capace di mantenere alto il pathos e veicolare le emozioni di testi che forse sono un po' troppo barocchi, risultando talvolta pesanti all'ascolto. Semplificare sarebbe la strada migliore per dare possibilità alle parole importanti di prendere il sopravvento sui troppi aggettivi descrittivi che poco aggiungono al senso dei versi. Ma anche questo è un aspetto soggettivo oltre che una caratteristica inconfondibile della scrittura di Andrea.
In conclusione Telepazzia è un disco maturo, strapieno di parole, di strumenti, di diverse declinazione del pop d'autore. Unico limite è l'impossibilità di capire davvero quale di queste facce sia la più simile all'autore, ma dimostra altresì l'ecletticità nella composizione. L'ascolto risulta fluido, grazie anche a un ottimo lavoro mi missaggio e mastering, che restituisce una sensazione di grande naturalezza musicale. Si tratta di un disco in cui la voce fa la differenza, diventando prepotentemente protagonista positiva, quasi in un atto di dimostrazione di forza. Solo questo vale già l'interesse di chi ascolta.
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La recensione Telepazzia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-08-23 00:00:00
COMMENTI (1)
Grazie di cuore per la lunga e bella recensione by Andrea Gioè