Sette tracce frutto di sperimentazioni, ironia e divertissement
L'album della band di Riccione Vulva De Leyva è sperimentale e un po' lo-fi. Le sperimentazioni, si sa, possono spiazzare, sorprendere e lasciare in sospeso. D'altra parte il gruppo stesso parla, non senza ironia, di "un disco no-pop di 7 tracce", realizzate in trio con chitarre, basso e batteria.
Se già solo il nome della formazione è tutto un programma, il titolo di questo lavoro non è da meno: Semel in hebdomada significa "una volta la settimana" ed è una frase attribuita all'autore romano del I secolo d. C. Cornelio Celso, che nel trattato "De medicina" raccomandava di fare l'amore al massimo con questa frequenza.
I brani in effetti sembrano più frutto di spunti e di divertissement, da Lasci che ti mandi a fanculo a Seni giganti che rimbalzano nella gloria del rallentatore, dopo l'introduzione strumentale di Abissinia. I testi giocano molto con le ripetizioni delle parole e dei fraseggi. "Sei a Riccione, lasciati andare" recita Viale Ceccarini, il cuore della cittadina romagnola della band: il verso sembra un possibile manifesto del progetto e il brano suona come il più strutturato della tracklist.
Realizzata questa prima sperimentazione, con le prossime produzioni si potrebbe puntare allo sviluppo della forma-canzone, al miglioramento della produzione e alla ricerca del brano perfetto, che sappia unire musicalità, orecchiabilità e l'originale cifra stilistica del gruppo.
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La recensione Semel in hebdomada di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-16 22:06:22
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