Presentazione impeccabile, libretto che si apre a prima pagina di rotocalco statunitense dei tempi della città nuda, flappers e pistole, “Chettelodicoafare” fa la ruota con la coda, ma sinceramente lascia un po’ giù ad ascolto finito.
La ferrarese Compagnia Orchestrina SKA gioca, sin dalla presentazione, con un immaginario pop che rappresenta un po’ la declinazione nostrana dello ska. Vuoi il loro nome, C.O.Ska, vuoi il fascino nutrito per la canzone italiana (la cover di “Donatella” e le altre del precedente episodio, “GamberoKiller”), vuoi il beat, la Vespa, Nino Rota, il salame, le tasse, i completi e le cravatte, vuoi la Giamaica e gli Stati Uniti, la rivoluzione e le forze dell’ordine, vuoi le feste di paese, le mura, le case ed i tornanti italiani, l’Orchestrina si muove sempre in un ambito molto familiare.
Purtroppo familiari sono anche i difetti. I brani, pur materiale da live, non lasciano eredità d’affetti, le musiche risvegliano solo quando citano, quando sconfinano in generi attigui. E se anche spesso sono il ritmo, le melodie, l’allegria e l’ironia dei testi a salvare dischi del genere, questa volta il miracolo non si ripete. Al secondo esito si chiede di più, raffinata la tecnica si deve sfoderare il talento.
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La recensione Chettelodicoafare di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-08-12 00:00:00
COMMENTI (1)
Dai brani in ascolto su MySpace (ma perché non li mettete nel promo digitaleeeee????!!!), devo dire che non siete affatto male nel genere. Bravi!
Figa la versione di "Donatella"... forse manca un pizzico di aggressività in più!