Quello che traspare da Avrò cura di te, ultimo singolo di Martina Zoppi, è un pop ordinato dalle sfumature R&B che portano conforto e serenità. La cantautrice piacentina ha lo sguardo attento, e riesce a rimanere con grande naturalezza dentro uno schema di regole stilistiche ben precise, lontana da eccessi o picchi emotivi particolari. Anche nel cantare i momenti d'affanno che precedono lo scoppio di un amore la voce rimane pacata senza rinunciare a un trasporto più profondo, affine con la musica di Safe, produttore del pezzo, o con l'andamento del groove scandito da un basso elegante e non troppo invasivo.
C'è una buona dose di tremore nelle parole che Martina Zoppi decide di cantare, uno spavento che deriva dal tuffarsi a capofitto in un amore fatto di una grande promessa, che si spera sia reciproca. Avrò cura di te si nutre delle immagini che la sua autrice ha voluto cucirvi con attenzione attorno, dall'ambientazione in albergo al canonico momento di luminosità bianca da luna piena. Piccole fotografie che nella loro precisione non inseguono alcuna spettacolarità o picchi lirici. Nel comporre di Martina il virtuosismo non è contemplato. Rimane aperto un rubinetto che ha una gittata regolare, per non far rovesciare l'acqua dal vaso, mantenendo il controllo.
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