Si intitola Ep 001 il nuovo lavoro in studio sulla breve distanza donato alle stampe digitali dal dj e producer Efferre – al secolo Antonio Feroleto, calabrese di origine ma bolognese di adozione – e freschissima è la conferma di un talento creativo perfettamente a proprio agio tra le mura di uno studio di registrazione.
Concepito in piena crisi pandemica e incentrato argomentativamente, quasi a mo' di concept, su un flusso di coscienza riflessivo legato al concetto di relazione umana frastornato da cause di forza maggiore ovviamente inattese e, per questo, ancora oggi difficili da rimodellare, Ep 001 si colloca di diritto tra le migliori uscite elettroniche del periodo, specificamente direzionate verso l'acquisizione di un appiglio commerciabile che non rinunci, però, alla qualità sia delle costruzioni armoniche che dell'espressività sonica complessiva.
Nello specifico, una electro-IDM molto ben congegnata in termini di architetture sonore con tendenze pop più alla Bluvertigo che alla sedicente scena indie italiana (Sushi & orgasmi), si sposa gradevolmente con diramazioni funk-chillout di gran pregio (Domenica), ammiccamenti radiofonici – qui sì – in stile italo-pop di matrice odierna ma sempre con tendenze da dance floor (Imodium) e sguardi a orizzonti decisamente più cantautorali in quanto melodicamente molto ben costruiti e impostati secondo logiche architettoniche più fruibili da un pubblico generalista (Il giorno del funerale fa tornare in mente, forse, il miglior Pacifico). Il tutto, però, dispiegando testi solo apparentemente banali, in realtà dotati di coerentissimi e sottili riferimenti a presente, passato e ipotesi di futuro tanto semplici quanto lucidi, tanto comuni quanto intimi e personali nel pensiero e nelle intenzioni.
Un solo piccolo appunto: salvo deliri uditivi dello scrivente in quei pochi ma specifici frangenti, sembra fare capolino, di tanto in tanto, il discusso Auto-Tune – comunque in maniera assolutamente non invasiva, vista la sostanza sommessa dell'impostazione vocale. Qualora fosse così, il suggerimento accorato è quello di rinunciarvi del tutto nei progetti futuri. Sarebbe un peccato mortale rischiare anche solo lontanamente di insozzare una purezza sonora così sincera in un bitume commerciale solo per provare ad attirare qualche esponente di una generazione nostrana non in grado, per larga parte, di capire cosa realmente detenga una parvenza di qualità.
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