Mauro Carrero attraverso l'Europa del folklore. Dal tango al gipsy passando per Torino e le Langhe, di cui, sulle note della sua chitarra jazz, il cantautore racconta le storie.
Il terzo album di Mauro Carrero dà voce alla sua intera formazione, riprendendo gli insegnamenti degli studi musicali e della laurea in Lettere. Già i primi lavori del cantautore erano incentrati sull'incontro tra questi due mondi, da quando è riuscito nell'impresa di musicare Beppe Fenoglio con Jose e Davide - suo primo album - non ha smesso di accostare il panorama delle Langhe a un accompagnamento musicale debitore di varie influenze folkloristiche di differenti derivazioni.
Sono otto brani a precedere la traccia che dà il titolo all'intero disco, Nagìra, fulcro dell'intero lavoro. La canzone, riprendendo ritmi e costruzioni armoniche latine, trascina in un mondo lontano, retto dall'immagine esotica che la composizione musicale offre. Ma non è solo sulla ricerca di temi altri ed estranei ai suoi luoghi d'origine che si concentra il disco di Mauro Carrero. Così Lungo il Tanaro, una ballata che omaggia il fiume piemontese, sembra avere come obiettivo quello di dipingere le Langhe con lo stesso fascino che rese famoso Pavese.
Dal cantautorato, alla musica latina, al jazz, è sull'incrocio di queste strade che si va definendo il progetto di Mauro Carrero. Già dal primo pezzo del disco - Fred - viene mostrato un omaggio al panorama dei grandi musicisti jazz, a cui si riconosce una grande influenza, riportata nel duetto di chitarra e pianoforte, che si protrae per tutto il brano. Proprio grazie a questa sua caratteristica il musicista torinese ricorda Bruno Lauzi e Sergio Cammariere e il loro paradigma perfettamente equilibrato tra jazz e cantautorato.
Orangotango e Jugoslavia sono le due canzoni che segnano gli estremi delle sperimentazioni presenti in Nagìra. Sono quasi gli stessi confini geografici dell'Europa a segnarne i limiti. Se il primo dei due brani consiste in un tango di ripresa iberica, il secondo è un esperimento gipsy che, per quanto apparentemente fuori luogo in un disco di questo tipo, aggiunge un tocco di ricchezza, una prospettiva in più. L'intero lavoro ruota intorno a proposte simili lette in chiavi diverse. Questa è la cifra che caratterizza Nagìra.
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La recensione Nagìra di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-17 14:19:34
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