Quante volte, soprattutto in estate, si sente parlare dei raggi UV? Invisibili all'occhio umano, ma capaci di lasciare il segno delle scottature sulla pelle. La musica di Plastica vuole fare esattamente lo stesso. L'invito è quello di prestare attenzione e abbracciare tutto ciò che non è sempre tangibile (come appunto i raggi UV) ma che condiziona le nostre scelte di vita, trascinandoci il più delle volte verso risultati inattesi.
Veronese di origine e milanese d’adozione, Matilde Ferrari, in arte Plastica, è una producer, polistrumentista e deejay. UV è il suo primo EP: un inno alla fluorescenza, un viaggio nel mondo dell'elettronica, col capoluogo lombardo a fare da sfondo. Sei brani che ci spingono a ballare, staccando la spina e dimenticando tutti i problemi quotidiani che ci attanagliano. Ad impreziosire questo nuovo lavoro discografico, le numerose collaborazioni con artisti come Laila Al Habash, Splendore, Elasi, Kang Brulèe & Polezky e tanti altri. Interessante la collaborazione internazionale con l’artista brasiliano Barro, in GAME OVER, brano dalle sonorità dance giocose, che diventa la perfetta colonna sonora di notti estive.
Il disco si apre con l'alternanza di suoni eclettici e confusi di F.O.M.O. (Fear of Missing Out), che ironizzano sulla comune ansia sociale di apparire sempre nel migliore dei modi. Si continua tra ritmi serrati (in FAME un Mellotron e un Wurlitzer ci accompagnano in un’atmosfera notturna e adrenalinica, ma al contempo introspettiva) contrapposti a sonorità, sempre dance ma decisamente più dolci e floreali, come in MARGHERITE, brano intimo e positivo, un esplosione di suoni che sembra sospesa nel tempo.
In chiusura troviamo DARK DRAGONITE, in cui le batterie elettroniche suonate da Emanuele Tosoni scandiscono in un loop il tema della crescita, seppur piena di note tenebrose, rabbia e imprevisti.
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