Un sound inconfondibile, una rara capacità di creare ambienti sonori immaginifici con pochi strumenti: questa è la musica dei Letters of May!
LoM è il primo lavoro discografico dei Letters of May, band fiorentina formata da Khlo, Niko e Matt.
Si tratta di una raccolta di cinque canzoni che si muovono tra il folk, l'elettronica e il pop partendo da basi molto minimal ed ambient.
Si nota subito come un nucleo di voce, chitarra e basso possa essere capace di dilatarsi e comprendere anche suoni elettronici, senza mai però snaturare le sonorità date dagli strumenti base che sono reali. L'ambient che si presenta all'ascoltatore è decisamente sbilanciato verso sonorità scure dove il basso può muoversi sinuoso e scandire figure ritmiche interessanti. La media dei bpm resta sempre molto bassa, a sottolineare un'introspezione che ha un non so che di quasi psichedelia.
Da segnalare per capacità di formare immagini e liberare l'immaginazione dell'ascoltatore la traccia Summerwinds - Under the sun.
Al livello musicale è notevole la capacità di partire da un limite numerico di elementi per creare arrangiamento. Basso e batteria riescono a sopperire alla mancanza della pulsazione di un kick o di una percussione dall'attacco veloce e la voce e i fiati riescono a tessere linee melodiche mai banali, anche se forse un po' troppo simili a se stesse nell'arco di tutta la tracklist. Un difetto a questo riguardo potrebbe essere proprio la mancanza di varietà musicale proposta che è l'altra faccia della capacità di arrangiare con pochi elementi.
La voce è subito a fuoco e riconoscibilissima ed è capace di prendersi sulle spalle l'andamento di tutte le canzoni e di stabilire un sound ben preciso, anche questo molto limitato nel range dell'estensione possibile, quasi a voler sottolineare che gli elementi di base devono essere pochi e ben definiti perché l'ispirazione possa partire.
Unica canzone in lingua italiana, in una raccolta di canzoni in inglese, è La poesia è mia che chiude l'ep e lascia con il rimpianto di essere appunto l'unica in lingua madre. Rimpianto perché la musicalità e la varietà della lingua italiana si abbinano a questo mood musicale molto meglio dell'inglese che in musica è una lingua scattosa e ben poco sinuosa ed affascinante in confronto.
In conclusione LoM è un ottimo punto di partenza, un primo viaggio musicale che mostra già dei tratti peculiari interessantissimi, come quello della capacità di creare arte con pochi elementi, superandone i limiti e dando corpo a momenti di ispirazione cristallina. Si tratta di un lavoro nel quale c'è anche tempo a sufficienza per limare i piccoli punti deboli e aspirare ad un'evoluzione futura ancora più interessante e artisticamente più preziosa.
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La recensione LoM di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-24 00:00:00
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