Introspezioni sospese tra ambient e psichedelia, rivolte all'esplorazione misterica di un oltre ancestrale.
Un rituale onirico e antico, le cui origini si perdono nel tempo, tra le nebbie della storia: questo è ciò che i pavesi ghobi hanno registrato nella loro nuova uscita, amba. Le radici di questo lavoro, al netto delle strumentazioni moderne impiegate per crearlo, affondano nelle epoche più remote della storia umana, quando suoni, parole e ritmi venivano utilizzati come mezzi per squarciare il velo della realtà che ci circonda e far emergere ciò che si nasconde dietro di esso.
L’apertura del disco è affidata alle indistinte atmosfere di scudi e sarisse. L’incedere bellico che questi termini suggeriscono è però trasfigurato in materia metafisica dalla ritmica ciclicità dell’ambient; le armi perdono qui la loro funzione bellica, mantenendo soltanto la forma delle loro controparti terrene, e diventano strumenti del rito, simulacri protettivi necessari per un viaggio destinato ad esplorare l’oltre. I successivi passi, amba e etruria, ci portano in due località estremamente differenti tra loro, legate insieme dalle sonorità dei ghobi. amba ci fa vivere una giornata di meditazione su uno degli omonimi altopiani etiopi, sotto il cocente sole del deserto. etruria, con i suoi cori funebri, ci porta nelle oscure necropoli del centro Italia, dove assistere ad antiche liturgie che tentano di propiziare il favore dei defunti. Gli ultimi tre brani, toroide, costumanze e cono, rappresentano il finale e progressivo aprirsi della coscienza ad una esperienza psichedelica ed extracorporea: le sonorità si acuiscono e distorcono, e la progressiva introduzione di richiami post-rock e psichedelici spalanca con lentezza ma inesorabilmente le porte della percezione su un panorama situato oltre la realtà.
amba è un viaggio articolato e complesso, durante il quale i ghobi, novelli sciamani dei nostri tempi, prendono per mano l’ascoltatore allo scopo di condurlo dove spesso non si ha il coraggio di andare. Un’opera sicuramente non per tutti, ma capace di mostrare qualcosa a chi è pronto per cimentarsi nella traversata.
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La recensione amba di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-21 23:49:00
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