Registrato tra il 2020 e il 2022, Maestrale rappresenta la quinta uscita de Il muro del canto dopo i due anni di pandemia. Le coordinate all’interno del quale si muove la formazione laziale sono quelle alle quali ci hanno abituato: la canzone popolare romana, con i suoi racconti di vite quotidiane sospese tra piccole vittorie e amare sconfitte, riadatta e trasportata in un contesto pop, che non ha paura di combinare la dimensione folk (Non si comanda il cuore) con quella più propriamente pop – sia essa la ballad indie di Lasciame sta’ oppure il rock energico di La luce della luna. Il risultato è un folk rock solido e verace, capace di raccogliere l’eredità delle proprie radici popolari, di musica nata per raccontare le vicende della gente comune, e di trasfigurare questo lascito per adattarlo a questo nuovo millennio, mantenendolo vivo grazie alla contaminazione con ciò che la musica pop ha da offrire al giorno d’oggi.
L’operazione del sestetto, infatti, è tutto fuorché nostalgica: brano dopo brano, si percepisce l’immenso lavoro che deriva dal non accettare semplicemente di inserirsi nel solco di una tradizione musicale, ma piuttosto dal farla propria e tentare di renderla viva e attuale per i nostri giorni, non riproponendola ma revitalizzandola.
Qualcuno potrebbe pensare che dedicarsi alla canzone popolare dialettale sia una scelta fuorimoda e anacronistica, incapace di raccontare il tempo presente. Maestrale è il disco giusto per smentire queste opinioni: il Muro del canto dimostra con un disco solido e moderno quanto bene questa forma espressiva possa ancora raccontare di noi e delle nostre vite.
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