Si dice che chi bene inizia sia già a metà dell'opera, e per questo Salvami 2.0, nuovo singolo di Evocante, riedizione del quasi omonimo brano contenuto nel suo ultimo disco, inizia che è già a metà. Nelle sonorità iniziali si annusa la volontà di omaggiare quel cantautorato lieve e poetico che ha in Gazzé e Fabi i suoi migliori esponenti. L'intimismo della versione originale è andato ad infrangersi verso una molteplicità di influenze che si sovrappongono a quella evidente di De André in fase di scrittura.
Evocante si prende il suo tempo prima di iniziare a cantare il suo testo, intimo e rivolto a un qualcuno di cui non si sa alcunché, una richiesta di salvataggio che culmina, alla fine di un lungo elenco, nell'iterazione di "Salvami dalle apparenze". Nella seconda parte del brano subentra un tentativo di magniloquenza, un timido arrangiamento orchestrale affidato ai plugin, una chitarra che piange in sottofondo, l'ingresso della batteria come avrebbe fatto il maestro Battiato. Ma forse è la confusione a prendere il sopravvento, perché non si capisce bene dove Evocante ci stia portando.
Salvami 2.0 ha un'anima un po' calante, ha un languore che può essere la sua forza, ma a lungo andare anche un punto debole. Un tentativo onesto e coraggioso di dare un nuovo volto a un brano sussurrato.
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