Low-Red riporta un rap imponente appoggiato su una classica drum machine 808 che accompagna tutte le basi, fino alla sorpresa che si trova nel finale toccante di un disco crudo
Fin da ragazzino appassionato alla cultura hip-hop, Mario Serra diventa Low-Red già a 14 anni quando pubblica il suo primo brano insieme all'amico Cage.488. Poitre anni di soggiorno londinese da cui nasce un mixtape che anticipa le collaborazioni in Sardegna - sua terra natale - i cui protagonisti confluiscono in gran parte nel collettivo Nuova Sardegna, ultima impresa di Low-Red prima di Sul radar.
L'ultimo album del rapper di Sassari è un rimando agli anni Novanta a partire copertina in cui Mario sfoggia un abbigliamento che rimanda evidentemente a quello tipico dell'America hip-hop, con giubbotto da football oltremodo sopra la sua taglia e snapback girato con la visiera all'indietro. La scelta del bianco e nero per la foto richiama poi alle foto di reportage, a La Haine di Mathieu Kassovitz e a più copertine di Kendric Lamar, tutti elementi che si intrecciano in coerenti rimandi al progetto musicale che sta alla base di Sul radar.
Questo si apre infatti con la traccia che dà il nome all'album, un brano imponente che esalta la figura di Low-Red e del suo collettivo grazie a campioni di fiati orchestrali che lo fanno sembrare una vera e propria marcia trionfale. Il desiderio di significare qualcosa, di poter mostrare il proprio valore, sono la spinta propulsiva che porta il rapper a proseguire il percorso di sette tracce, le cui basi rimandano a Snoop Dogg, con una drum machine 808 dai bassi profondissimi e hi-hat rapidi come vengono usati anche nella trap.
A costruire una parte armonica su questa ritmica elettronica e saltellante è spesso un pianoforte che crea un particolare contrasto con il resto della base così urbana. Questo strumento si alterna a volte con campioni di chitarra - nel caso di Global - o di effetti elettronici.
Una svolta la si incontra in fondo al lavoro dove con Best Friend e Culla d'oro Mario si lancia coraggiosamente nella proposta ditemi toccanti affrontati con una voce delicata e commovente, che evidenzia la spaccatura con il resto del disco. L'amicizia e l'indistruttibilità di quel rapporto così speciale che Mario dice di avere è il centro della prima delle due canzoni, mentre nella seconda il rapper racconta la propria storia, dei propri genitori e del lutto della nonna, mettendosi completamente a nudo in una canzone intima e delicata. Giungendo in fondo al disco Low-Red si dimostra un rapper interessante e complesso, che, richiamando l'epoca d'oro dell'hip-hop, non si limita a un suo elogio, ma porta una personalità ricca di facce diverse con cui scrive negli stili più differenti.
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La recensione Sul Radar di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-08-10 20:05:09
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