La contraddizione esplorata attraverso sperimentazione e ricerca sonora, in un disco strumentale che guarda ai maestri del prog.
When She Met Herself è il titolo del disco d'esordio degli Asa's Mezzanine, formazione toscana nata nel 2021 che comprende quattro membri: il batterista Filippo Nassi, il chitarrista Antonio Mugnaioli, il bassista Lorenzo Morellini e la tastierista Virginia Lisi.
L' esordio del quartetto è da loro stesso definito un viaggio sonoro astratto e astrale sulla nascita della contraddizione, sull’intreccio tra il piano superiore e quello inferiore, sul pensare contro l’agire. Insomma, una specie di riproposizione in chiave sonora dell'ormai celebre "sottosopra", un mondo parallelo in cui è possibile incontrare le stesse persone e vedere gli stessi posti sotto una luce differente, ma provando sulla propria pelle la stretta connessione tra i due universi. Sprazzi di cultura pop della quale gli Asa's Mezzanine non potevano rendere meglio il concetto se non con una sana dose di prog-rock miscelato all'heavy metal. E se la partenza affidata al singolo "Onibaba" ci regala atmosfere e distorsioni tipicamente riconducibili al mondo del metallo anni '80, brani come "Amalie's Principle" guardano a universi più vicini all'elettronica e al filone industrial dei '90. Tra gli altri episodi degni di nota troviamo una "Lady Lilith" in grado di trasportarci in un inferno di sonorità post-rock che cercano costantemente la melodia, flirtando con essa, trovandola per poi respingerla, per infine costruirla e decostruirla a piacimento.
Un esordio di tecnica e idee, coraggio e ricerca. Gli Asa's Mezzanine ci portano a nuotare nelle ombre dell'ignoto e ci regalano un concept nato dalla meravigliosa connessione tra la violenza e l'amore.
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La recensione When She Met Herself di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-15 00:00:00
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