PILOT è il titolo del disco che segna il ritorno sulla scena musicale di Steven Lipsticks and His Magic Band, progetto bolognese che aveva debuttato nel 2015 con un album omonimo. La storia di questo progetto è abbastanza curiosa, si tratta infatti di una One Man Band nata dall'idea di Stefano Rossetti (tradotto alla lettera Steven Lipsticks) che si fa affiancare da una band che esiste solo nella sua testa, la Magic Band che tutti sogniamo di avere accanto. Ogni brano è quindi scritto, arrangiato e registrato dal nostro e attinge a piene mani da influenze che spaziano dall'indie-rock al punk americano.
Ne viene fuori un album con sonorità d'altri tempi rielaborate con un'attitudine artistica credibile e ricca di spunti interessanti. Steven Lipsticks è bravo a lavorare sull'impatto delle tracce e ottiene un sound cool e allo stesso tempo retrò, ma senza perdersi in citazionismo puro e autoreferenziale. Così se il riff e il ritornello di "No Jokes!" sembrano evocare in maniera inconfondibile i mitici Ramones, tracce come "Home" e "The Nest" ricorrono ad un immaginario tutto anni '90, da quello dei Nirvana a quello dei Pavement e dei Pixies. Non mancano le incursioni di college rock alla Weezer in brani come "Steven's Problems" così come non manca la perla finale, incarnata dai sei minuti e mezzo di "Late at Night", un pezzo che mette d'accordo la psichedelia dei Velvet Underground e le atmosfere del post-grunge più melodico.
Il nuovo lavoro di Steve Lipsticks and His Magic Band è un disco sorprendente e ricco di riferimenti chiari, ma soprattutto è un disco senza abusi sonori, integro artisticamente e molto piacevole da ascoltare. PILOT riesce a portarsi dentro quei valori storici dell'indie-rock che oggi sembrano perlopiù smarriti, in un recupero di suggestioni e idee dal forte bagaglio generazionale.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.