Un album di rock’n’roll classico ed evocativo, un vero e proprio omaggio al genere.
Come recita anche il titolo del nuovo disco degli Amos & The Ruers, trio lombardo che potrebbe senza problemi provenire dall’America più profonda, alla fine a rimanere è solo il rock’n’roll, nella sua essenza più classica ma anche nelle sue diverse sfumature.
Resta il Rock’n’Roll vede più generi mescolarsi tra di loro rimanendo comunque legati in modo stretto ai riferimenti della band; ci sono derive punk, blues, ma soprattutto country.
I pezzi più interessanti del disco, come ad esempio New Mexico, presentano infatti quest’ultima combinazione; oltre ad essere dei veri e propri racconti western, sono in grado di creare coinvolgenti atmosfere.
Anche se in ambito più punk’n’roll, lo stesso si può dire per Midsummer night high (e periodo migliore per ascoltarla non potrebbe esserci), con cui ci troviamo catapultati nel mezzo di una provincia americana, ormai svuotata ed arsa dal calore estivo, che acquista una nuova vita nella notte ancora calda.
Molti dei brani però, essendo ancorati in modo fermo al rock, rischiano di risultare meno efficaci rispetto a quelli con maggiore sperimentazione, nonostante siano la firma caratterizzante della band.
Rimanendo negli stilemi del genere, amplificati anche dalla voce calda e profonda di Amos Villa, alcuni pezzi si perdono nel già sentito di una delle sonorità dalla tradizione più lunga e diffusa, anche quando sono suonati in modo impeccabile dal trio.
Per molti aspetti convincente, grazie alla sua capacità evocativa, per altri la fedeltà mai messa in dubbio al genere può risultare non una facilitazione o una sicurezza quanto piuttosto un ostacolo.
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La recensione Resta il Rock'n'Roll di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-30 15:03:00
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