Tra ironia, gusto melodico e impegno civile, il nuovo singolo di AlCe si colloca ai vertici di un discorso artistico particolarmente legato all'analisi del presente
Approda al secondo singolo ufficiale il percorso artistico del versiliese AlCe – al secolo Alessio Ceciarini – e lo fa attraverso una conformazione umanistica non di poco conto, specie se coadiuvata, ancora una volta, da una forte dose di consapevolezza compositiva e strumentistica che concorre a fare di ogni idea e di ogni spunto riflessivo un prodotto tanto abbordabile per chiunque quanto sottilmente dedito a una visione particolarmente critica della realtà contemporanea.
Centro Italia – questo il titolo del nuovo brano attualmente in circolazione – si destreggia su una strada maestra di buon gusto melodico con impostazione stilistica fondamentalmente di matrice cantautoriale ma particolarmente intrisa di influenze latineggianti e caraibiche deliziosamente confezionate in una salsa, si direbbe, prevalentemente pop con spiccato senso civico sviluppato attraverso testi magari ironici eppure, scrutando meglio, concretamente impegnati da un punto di vista antropologico non di facilissimo riscontro popolare – a ben rifletterci, in questa direzione sia tematica che sonora, se vogliamo, torna in mente un po' il Bennato di Nisida.
Attitudine, questa, che si conferma come predisposizione sostanziale dell'intero progetto AlCe, specie se a poca distanza da un brano come Giornalista in battaglia, incentrato sulla figura di Ilaria Alpi e dove la vena ironica viene giustamente sacrificata al servizio di una costruzione di senso etico e morale al di sopra di ogni parte e ben oltre ogni facile luogo comune da senno di poi.
Un' attitudine, d'altra parte, ben poco comune a un ormai quasi inesistente coraggio esplicativo attribuibile a certi esponenti delle nuove generazioni se non per vie celolunghiste, capacità discorsiva che invece, in questo specifico caso, riesce a sprigionare il suo interessante e importante valore anche solo soffermandosi su argomentazioni locali ma con occhio particolarmente vigile e in grado di filtrare la realtà oggettiva al di fuori del mero dato campanilistico – altra caratteristica alla quale, a certi livelli, sembra si sia deliberatamente scelto di non fare più affidamento.
Dalla recente intervista pubblicata proprio sulle pagine di Rockit (qui) si apprende della volontà del buon Ceciarini di rilasciare altri singoli di tanto in tanto e di accrescere popolarità e visibilità sui social. Il consiglio del sottoscritto è quello di prendersi, invece, del tempo per non sprecare talento e concentrare le idee compositive e discorsive in un album – magari a concetto – colmo di senso e di impatto emozionale, per un'analisi del qui e ora di cui qualcuno dice ci sia sempre meno bisogno, a torto o per squallido interesse.
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La recensione Centro Italia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-31 14:57:00
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