A vent'anni dai primo disco Venere torna a raccontare le nostre emozioni nascoste
Primi del 2000, un altro mondo, un’altra Italia. L’alternative rock era una realtà consolidata e la parola “indie” non indicava il genere musicale ma l’insofferenza degli artisti verso le major. Venere, progetto nato dalla mente di Marco Iacomelli, fiorisce in questo ambiente culturale resistente e ostinato.
A vent’anni di distanza Non so più è il nuovo singolo del musicista milanese e ci ricorda come non tutto è destinato a scomparire, semmai a cambiare. Nel nuovo singolo la dolcezza dell’accompagnamento scioglie una intro dissonante e spigolosa. Il cantato porta una carezza che fa ondeggiare il brano ed il racconto cattura l’ascolto.
Non so più è la storia di una mancanza, di un ricordo che distrugge ciò che è stato e fa cambiare la prospettiva del passato. Nel testo si ritrova quella nostalgia che spesso falsa il nostro vissuto e ci porta a non saper più che direzione intraprendere, quale decisione sia più giusta.
La forza del brano risiede senza dubbio nella coerenza di musica e parole, unite insieme inscindibilmente per creare quel senso di sospensione e di attesa. Un vuoto riempito dalla riflessione silenziosa che le note del pianoforte rendono alla perfezione. Se questa coesione è riuscita è senza dubbio merito dell’ottimo mix di Donato Pepe e del mastering di Ted Jensen dello Sterling sound.
Venere torna quindi a 20 anni dal primo disco con un singolo capace di emozionare e toccare le corde profonde dell’animo umano, a dimostrazione del fatto che la musica indipendente ha ancora l’arte come suo unico e solo fine.
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La recensione Non So Più di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-09-01 12:22:00
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