Quando oggi si parla di musica da cameretta si ha spesso in testa l’immagine della stanza disordinata di un universitario barbuto ed occhialuto che armeggia con una chitarra, una tastiera ed un pc per mettere insieme intrugli musicali. Detta così sembrerebbe una forma di maschilismo cialtrone, perché in realtà queste cose in cameretta le fanno anche le ragazze e magari riescono a farle in un modo più interessante. Laura Boccadori è una di queste ed il suo talento è piuttosto pronunciato. Assunto il moniker di Lacuori, la fanciulla dimostra di avere fantasia, gusto e tante idee. Dopo un primo demo costruito con l’aiuto di Luisenzalto, cantautore stralunato e suo conterraneo, l’artista di Sesto San Giovanni rimette mano al suo estro e, da sola, mette in fila un’interessante sequenza di canzoni indiepop che si muovono con disinvoltura dall’art-pop-rock all’elettro-wave passando per una canzone d’autore surreale ed agrodolce. Forte di una vocalità suadente e sfrontata (possibile che le piacciano Bjork e Skye dei Moorcheeba ma anche qualche cantante di musica leggera nostrana o magari anche Mara Radeghieri), Lacuori si nasconde tra le fitte trame lo-fi dei suoi arrangiamenti un po’ caotici e tra le spigolosità degli effetti casalinghi. Gli ascolti della sua musica lasciano molti dubbi su come inquadrarla. Laura sa essere spiazzante, intrigante ed imprevedibile, ama curiosare nelle melodie per poi giocare a mosca cieca con i suoni e l’elettronica, manipolando le strutture con gusto postmoderno. Ciò che le manca però è il rapporto diretto con l’ascoltatore. Lei si diverte molto, riversando immaginazione e sentimento nelle canzoni, ma spesso si diverte solo lei. C’è una sorta di barriera che impedisce il completo accesso al suo mondo. E talvolta sembra lo faccia così apposta, da voler nascondere la mancanza di ispirazione. Insomma, nessun dubbio che sia brava, ma ancora non si è svelata.
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La recensione Made in china di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-01-25 00:00:00
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