Le barre sociologiche di Luciano Nardozza
Dal riff iniziale sembra stia iniziando a gran carriera la sigla di un cartone animato a puntate, ma basta qualche secondo di arrangiamento rockeggiante per capire che siamo in realtà nell'area musicale presidiata da due decenni ormai da Caparezza. Quello di Luciano Nardozza rientra in quella zona grigia che alcuni si divertono a chiamare il rap col cervello grande, quello che necessariamente deve dimostrare di avere temi, magari sociali, da snocciolare in maniera intelligente e colta. Tuttavia ascoltando OVERTON non si percepisce almeno l'ostentazione di una cultura generale da mettere in bella mostra.
La difficoltà concettuale rimane solo limitata al titolo, che scomoda un concetto sociologico sull'accettabilità delle idee politiche. Nardozza riesce ad allontanarsi dallo spiegone, riempiendo il suo singolo di immagini più o meno efficaci, non si preoccupa particolarmente della totale comprensione da parte del pubblico. Sta a noi cogliere ciò che riusciamo, con poca ossessione scientista, e arrivando magari al terzo ascolto a canticchiare il ritornello, fatto di colla, difficile da rimuovere della testa.
Sta in questo binomio, complessità del tema cantato mista a estrema semplicità melodica, la rottura che OVERTON riesce a praticare. L'efficacia del risultato finale è visibile in modo chiaro. L'unico dubbio è se si tratti di un puro esercizio o se potrà portare a una ricerca più ampia, e col cervello meno grosso.
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La recensione OVERTON di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-08-29 12:25:24
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